Ricordo che, quand’ero nella casa
della mia mamma, in mezzo alla pianura,
avevo una finestra che guardava
sui prati; in fondo, l’argine boscoso
nascondeva il Ticino e, ancor più in fondo,
c’era una striscia scura di colline.
Io allora non avevo visto il mare
che una sol volta, ma ne conservavo
un’aspra nostalgia da innamorata.
Verso sera fissavo l’orizzonte;
socchiudevo un po’ gli occhi; accarezzavo
i contorni e i colori tra le ciglia:
e la striscia dei colli si spianava,
tremula, azzurra: a me pareva il mare
e mi piaceva più del mare vero.
Milano, 24 aprile 1929
Antonia Pozzi
Love of distance
I remember, when in my mother’s house,
in the middle of the plain, I had
a window that looked onto
the meadows; far off, the wooded bank
hid the Ticino and, further on,
there was a dark line of hills.
Back then I’d only seen the sea
one time, but preserved of it
a sharp nostalgia as when in love.
Towards evening I stared at the skyline;
narrowed my eyes a little; caressed
outlines and colours between my lids;
and the line of hills flattened out,
trembling, azure: and seemed the sea to me
and pleased me more than the real sea.
trad. Peter Robinson